RAGATTE E, POTENZIALMENTE, INFLUENCER
Addirittura cani, anzi bassotti e spunti per polemiche argomentate, oltre alle solite serie tv
Proprio ora che pare che gli influencer stiano smettendo di influenzare, forse le ragatte stanno diventando un po’ influencer.
Quando posto loro foto su Instagram quasi sempre mi arrivano messaggi che dicono che se posto altre foto fatte così o cosà poi, taggando questo e quello poi ci mandano tanti crocchini.
Ma io non rispondo. Mai.
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Provateci voi a farvi passare il mal di schiena buttandovi a terra con le gambe al muro con 5 chili di Trupy sulla pancia.
CANI IPOTETICI
Se mai avrò un cane sarà un bassotto. Per il momento mi faccio bastare le mie adorabili ragatte e seguo le avventure di Balla, bassotto veneziano che ho il piacere di conoscere di persona.
COSE DA VEDERE
A Casa Lamarta continua la visione della magnifica Succession (Sky) con grande godimento e rimpianto preventivo per la sua imminente fine.
SPOILER ALERT: fermatevi qui se non avete ancora visto l’episodio 4, dove c’è un magnifico Alexander Skarsgård che interpreta il bizzarro e bonissimo miliardario scandinavo Lukas Matsson che ha l’abitudine di inviare mezzi litri del suo sangue congelato alle donne con cui intrattiene relazioni. Una specie di paradossale risarcimento per tutto il sangue succhiato anni fa da un altro personaggio interpretato da Skarsgård: il meraviglioso Eric Northman di True Blood.
Con Marito stiamo anche vendo Ted Lasso (Apple) che è la serie più piccy che c’è e noi a Ted gli vogliamo tanto bene e forza Richmond e daje Zava!
Abbiamo anche visto i primi due episodi di Citadel (Prime Video) megaproduzione dei Russo Bros con Richard Madden, Priyanka Chopra Jonas, Stanley Tucci e addirittura Matilda De Angelis e altri attori italiani.
Nella prima mezz’ora ci sono 50 morti ammazzati, nella seconda 50 spiegoni. Poi diventa una serie di supereroi senza supereroi sempre con parecchi morti ammazzati e qualche spiegone.
Marito continuerà sicuramente a vederla, io non lo so.
E poi, senza Marito però che le serie a sfondo ebraico sono una fissa tutta mia per ragioni familiari, sto vedendo Rough Diamonds (Netflix) che è una storia ambienta ad Anversa tra i commercianti di diamanti ortodossi con figliol prodigo scappato a Londra e immischiato con la malavita locale e grandi amori impossibili e linea poliziesca e parrucche e kippah. Tra tutti i personaggi il mio preferito è Sammy, ristoratore kosher, gran picchiatore e degno complice delle imprese illegali del protagonista.
Se volete diventare pazzi (come sto facendo io) guardatela in lingua originale con i personaggi che saltellano come se niente fosse dall’inglese al fiammingo allo yiddisch al francese.
SPUNTI PER CONVERSAZIONI E POLEMICHE
Se avete ancora voglia di parlare (male) della strabiliante campagna Open to meraviglia, qui un’illuminante analisi di Enrico Sola.
Se invece volete cimentarvi nell’analisi di Il sol dell’avvenire - qui una dotta disquisizione di Alice Pagni e qui invece quella di Stefano Feltri.
Per me, Il sol dell’avvenire - che ha in comune due cose con Boris (chi le indovina vince una foto con dedica di Trupy) - rappresenta un Moretti in purezza al cubo, ovvero sempre lo stesso film, un campionato mondiale di autoreferenzialità e autocitazionismo incomprensibile a chi non conosca già Moretti e il suo cinema. Sono andata a vederlo quasi con senso del dovere, poi mi sono anche divertita eh, però resta questa claustrofobia da universo chiuso e settario. Provate a immaginarvi come lo vivrebbe e cosa capirebbe un o una adolescente completamente vergine di morettismi.
Sono stata al Comicon, poi vi racconto meglio.
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Bassotti forever, ne ho due! (sempre bello leggerti)