Non c’è cosa più difficile che mettere a dieta un gatto, o almeno fargli capire che i pasti vengono serviti a orari prestabliti e non a ciclo continuo.
Periodicamente io e Marito ci proviamo, periodicamente desistiamo sfiniti dai lamenti strazianti e dagli occhioni sgranati.
Non avendo foto degli occhioni e non potendo condividere audio dei lamenti, vi propongo due splendidi scatti delle ragattine che, abbracciate nella loro cuccia, sbadigliano (ph. Marito).
COSE CHE VEDO
Come tutti ho visto Strappare lungo i bordi (Netflix). Che dire, fa ridere, fa piangere, capolavoro, bravo Zerocalcare, daje.
E in merito alla polemica sulla lingua, ho solo una cosa da dire: e come avrebbero dovuto parlare i molti personaggi che lui stesso ha doppiato?
COSE CHE MANGIO
Consigli alimentari per l’incipiente inverno: a fare il bollito non ci vuole niente, basta andare da un macellaio che abbia roba buona e calcolare bene i tempi di cottura delle diverse carni.
Tra le spezie e gli odori con cui condire il brodo, fondamentale il chiodo di garofano da infilare nella cipolla.
Tra le molte salse con cui lo si può accompagnare suggerisco il Bagnet vert, versione deluxe della salsa verde.
Se si fa il bollito poi avanza anche un brodino leggero che si può usare il giorno stesso o quello dopo per fare i tortellini.
In cucina c’è una scatoletta di Pastiglie Leone, stanno lì da, credo, due anni, e non le mangia nessuno, ho pensato “mo’ le butto” poi invece le ho tenute perché sono incredibilmente carine con quel loro packaging così elegantemente vintage
FANTAUPAS
Domanda da un milione di dollari: perché nella sigla di Un posto al sole Guido è in borghese e invece Mariella è in divisa?
A parte ciò, mi pare evidente che è troppo tempo che Franco non si caccia eroicamente in qualche guaio-guaione, avevo sperato in una cattura rocambolesca del malvagissimo runner ma niente. Chisà magari il ritorno della perfida Lara porterà a impreviste svolte crime e magari Francone nostro torna in azione.
Vedi mo’ invece se Niko prende davvero l’orrendo Palladini a lavorare con lui, ma come gli vengono certe idee?
COSE CHE (AUDIO)LEGGO
DISCLAIMER: lo so che l’Arminuta non è di Ferrante bensì di Di Pietrantonio ma pare scritto da Ferrante.
Sto (audio)leggendo L’Arminuta (Storytel) e, lo so che sono eretica, mi sta facendo capire una volta di più che a me Elena Ferrante non piace.
E voi direte “ma che stai a di’?, Ma che c’entra?”. C’entra, con tutto ‘sto caldo e ’sto sudore e ‘sti maschi che guardano i corpi delle donne, e ‘sti incesti abbozzati e ’ste canottiere, e ‘sti genitori anafettivi, e ‘ste maestre che sono le uniche che capiscono quanto sei brava e intelligente e sprecata e nata o rinata nella famiglia sbagliata, e ‘ste case buie e ‘sti rapporti morbosi tra ragazzine.
Ecco.
IL MANSPLAINING SPIEGATO A MIA NIPOTE
Tra i vari e molteplici possibili tipi di mansplaining quello che più mi fa sbroccare (sì, sono romana come Zerocalcare, quindi parlo romano) è quello da parcheggio.
Io sono una nerd di parcheggi, grazie a precisi calcoli geometrici insegnatemi da chi, nel secolo scorso, mi insegnò a guidare solitamente riesco a inserire la mia autovettura in spazi dove pare sia stata calata con un elicottero.
E spesso capita che mentre parcheggio un uomo, uno che passa di lì per caso, al solo vedere una donna che si accinge a parcheggiare, foss’anche in un ampio parcheggio a spina, si blocchi come avesse udito il richiamo del dio dei parcheggi - ma anche di quello delle questioni idrauliche e di quelle elettriche - e senta il preciso dovere di dare istruzioni o quantomeno sorvegliare con sguardo preoccupato la donna parcheggiante, che non si sa mai avesse bisogno del conforto della sua gestualità per capire da che parte girare lo sterzo e quando invertire la direzione.
L’ultima volta che mi è capitato ero con Nipotina(adorata), a voler vedere il lato positivo della cosa, ho avuto modo di womensplainarle cosa sia il mansplaining.
Oggi finalmente a Roma fa un po’ freddino, un accenno appena, tiro fuori il piumino, forse metto anche il piumone al letto.