Qualcuno mi ha chiesto cosa significhi “fare la pasta”, sto parlando di gatti che fanno la pasta anche se ultimamente faccio anche la pasta all’uovo fatta in casa, ne parliamo dopo.
Si dice che un gatto fa la pasta quando muove ritmicamente le zampe anteriori come stesse impastando qualcosa, quasi sempre facendo delle gran fusa. Solitamente lo fa su coperte o indumenti o anche, se gli vuole bene, direttamente sull’umano di riferimento. A volte all’impastare si accompagna anche il ciucciare la cosa che sta impastando, copertina di pile o pelle umana che sia.
Qui video e spiegazioni etologiche.
La Trupy è campionessa mondiale di impasto con ciucciamento e sbavamento, e si dedica a questa attività soprattutto di notte e soprattutto con me graziando marito. Di giorno invece La Trupy sostanzialmente miagola in continuazione e si azzittisce solo quando mangia, poltrisce (bel verbo poltrire) o quando la prendo in braccio e le canto qualcosa. Solitamente le canto delle cover di pezzi storici che compongo lì per lì. Ieri le ho dedicato una versione di Maledetta primavera che faceva così: “Che gatto era la mia a Trupy tutta intera, che gatto era, un crocchino anche per teeeeeeee”.
COSA HO VISTO
Da qualche giorno su Sky è cominciata Your Honor, serie Showtime con Bryan Cranston (il sublime Walter White di Breaking Bad). È l’adattamento USA di una serie israeliana (a proposito qualcuno sa da quando Netflix ci farà vedere la nuova stagione di Shtisel?). Livello produttivo notevole con la firma dei mitici Michelle e Robert King (creatori di The Good Wife e The Good Fight) e la scrittura di Peter Moffat, autore di The Night Of (una serie bellissima con John Turturro e Riz Ahmed che forse in Italia abbiamo visto in tre - due eravamo io e marito). Nel cast c’è anche Michael Stuhlbarg, probabilmente è un fratello Phoenix dato in adozione.
Come in The Night Of anche in Your Honor l’angoscia regna sovrana, e la sfiga si accanisce a ogni passo. Non so bene perché ho voglia di continuare a vedere questa serie, forse perché l’ansia che genera in qualche modo come in un gioco di forze equivalenti e opposte annulla l’ansia da Covid? Non so, penso comunque che la vedrò tutta, forse da sola perché marito dice che forse non gliela fa, dice che, appunto, gli fa venire l’ansia.
La storia è quella di un giudice integerrimo e illuminato che si trova fare l’indicibile e a infrangere ogni legge pur di salvare la pelle al figlio che ha fatto una monumentale cazzata.
Non dico di più, anche se l’Internet tutta “is dark and full of spoilers”.
A proposito di spoiler, personalmente considero spoiler le rivelazioni sulla trama fatte prima della messa in onda o caricamento in piattaforma nel primo paese del mondo dove questo avviene. Dopodiché ogni resistenza è inutile e ogni irritazione fuori luogo. A quel punto sta a ognuno di noi proteggersi tappando occhi e orecchie come due delle tre scimmiette sagge e sperare che chi ha già visto abbia il buon gusto di comportarsi come la terza scimmietta.
Per compensare il livello di ansia raggiunto da Your Honor mi sono fatta convincere da Aldo Grasso a vedere Bling Empire (Netflix), ogni tanto una grossa, grassa scintillante trashata ci sta, grazie al Prof per il suggerimento.
Oggi ci siamo svegliati con i risultati dei Golden Globes, bravi tutti, evviva!
Proprio ieri io e marito abbiamo visto I Care a Lot su Amazon, la protagonista Rosamund Pike ha vinto il Globe come Best Actress in a Motion Picture– Musical or Comedy.
Un po’ thriller un po’ dark comedy I Care a Lot parte bene poi salta lo squalo poi torna in carreggiata, ma poi - secondo me -lo risalta. Ecco, mi sarei fermata al primo finale e avrei evitato il controfinale. Ogni tanto ci può stare che i cattivi trionfino, soprattutto se li interpreta Peter Dinklage. Mi manca talmente tanto Tyrion Lannister che potrebbe anche fare una pubblicità di uno sturalavandini e io ne sarei deliziata.
Domani comincia Sanremo e la cosa mi riempie di gioia assoluta, faccio il tifo per Colapesce e Di Martino, geni assoluti nonché gran duo comico come dimostrano nei loro concerti e anche in questo video proprio bellino
COSA HO LETTO
Negli ultimi giorni più che libri ho letto alberi genealogici.
Quella per la genealogia è una passione che coltivo da anni ma che ultimamente avevo messo da parte per mancanza di tempo. Vedi a volte la disoccupazione che vantaggi dà? Magari non hai un lavoro ma hai tempo per trovarti dei nuovi cugini! Recentemente infatti mi ha contattato il pronipote di un sorella della mia trisnonna e sono rientrata nel tunnel.
Se vi volete cimentare in ricerche genelogiche sappiate che è come comporre un puzzle giocando agli investigatori privati e che dà dipendenza.
Ci sono diversi siti da cui partire a fare ricerche e/o dove caricare le informazioni che già si hanno per fare sì che altri le possano intercettare e trovare dei match genealogici.
Posso consigliarvi:
Se per caso, come me, avete anche origini ebraiche non italiane il sito che fa per voi è jewishgen.
Se invece sapete già tutto e volete solo costruire un albero genealogico allora il software che fa per voi è familytreemaker.
COSA HO MANGIATO
Ma veniamo alla pasta quella vera, non quella che fanno i gatti, quella all’uovo.
Farla è semplicissimo, 100 grammi di farina per ogni uovo e poi impastare fino a formare una bella palla elastica, dopodiché o ci si fa possedere dallo spirito di una sfoglina e si tira la pasta a mano con il mattarello oppure, come faccio io, vi avvalete della magica Imperia a manovella. La mia Imperia è eredità della nonna di marito e, nonostante gli anni, ancora offre prestazioni di assoluto livello.
Fare la pasta rientra nel mio tempo ritrovato insieme alla pianificazione spesa settimanale, attività che mi sta veramente deliziando e mi sta facendo esplorare tutti i negozi del quartiere.
Durante il lockdown invece mi ero lasciata andare alle consegne a domicilio e mi ero trovata molto bene con Ortelia che propone verdura e frutta superbio a km meno di zero, coltivata dalle manine sante di vergini vestali. Le prelibatezze orticole vengono fornite in bellissime e capienti scatole di cartone grazie alle quali ho razionalizzato il ripostiglio. Se vivete a Roma, avete bisogno di nascondere cose in scatole 30x35x45 e potete spendere un po’ di più di quello che spendereste andando al mercato è il servizio che fa per voi.
Comunque, questo Il momento dell’anno in cui i mandarini smettono di essere buoni e la cosa è alquanto triste.
Alla prossima, vado a cantare una canzoncina alla Trupy.
Mi presento: sono il terzo telespettatore di “The night of”.
Canzoncine: "Pe-pe-pe Peli di Gaaatto, un misfatto appena fatto, Pelo di Gatto!"