Questa è una newsletter piccolina a cadenza casuale, perché ho voglia di chiacchierare in questo periodo strano e sospeso.
Da un anno a questa parte è cambiato tutto, non ho più un lavoro fisso, sono rientrata in possesso del mio tempo, la mia famiglia è passata da “due umani + una gatta con frequentazione limitata” a “numerosa a maggioranza felina con due umani + tre gatte che stanno insieme 24/7”.
Parliamo quindi delle gatte protagoniste assolute delle mie giornate e delle mie notti quando affollano il lettone costringendo me e marito a posizioni creative il cui impatto sulle nostre articolazioni sconteremo negli anni a venire.
Carriefisher, detta La Fisherona, la primogenita, nobilissima e pedigratissima British shorthair di tre anni, bella come una dea, regale come la principessa stellare interpretata dall’attrice di cui porta il nome. Socievole e dolcissima, non sta in braccio neanche se la leghi. Ama molto La Trupy e mal sopporta Aryastark.
Aryastark, detta Picis o Piccipù, la trovatella umbro-sabina, 8 mesi, piccola, magra e apparentemente impavida e risoluta come il personaggio di cui porta il nome, timida con gli estranei ma dolcissima con i suoi genitori umani. Adora l’acqua e stare sulle spalle di marito. Si ama molto con La Trupy e non va granché d’accordo con Carrefisher.
La Trupy, la trovatella calabrese, 9 mesi. Il suo nome sarebbe Gertrudstein ma nessuno la chiama così. Miagola e brontola senza soluzione di continuità, ossessionata dal cibo è chiaramente destinata a diventare obesa. Fa la pasta e ciuccia come un neonato. Adora tutti e va d’accordo con tutti.
COSA HO VISTO
Come sempre vedo tante serie tv, ne vedo la sera con marito e le gatte e ne vedo da sola in altri momenti della giornata.
Quelle che vedo da sola sono soprattutto serie spagnole perché dopo anni di “ah, quanto mi piacerebbe” ho finalmente cominciato a studiare spagnolo. Vedo serie non “in spagnolo”, ma proprio spagnole di Spagna parlate in rigoroso castellano che sennò la mia profesora me mata).
L’ultima che ho visto si chiama Foodie Love, è una serie piccina in 8 episodi creata da Isabel Coixety per HBO che sta su RaiPlay. La storia è questa: grazie a un Tinder per foodie un tipo e una tipa si incontrano, si incuriosiscono, si piacciono, mangiano i ramen più buoni del mondo, fanno sesso, e forse alla fine si amano pure. Non sappiamo come si chiamano (sono semplicemente El e Ella), lei è spagnola e lui argentino ed è divertente sentirli parlare in maniera così diversa (sì, va bene, è la fissa di una che sta studiando spagnolo, magari voi la vedete in italiano e neanche ve ne accorgete). È una serie bellina e tenera, scritta molto bene con due attori bravi bravoni (Laia Costa e Guillermo Pfening) che dà un po’ di speranza nell’amore nei rapporti umani in genere e fa venire fame di cose buone, a proposito se qualcuno mi sa dare l’indirizzo di posti di ramen buonissimi che fanno delivery a Roma gliene sarò grata.
Dicevo che è una serie di RaiPlay, posto dove solitamente non mi aspetterei di trovare cose del genere. Il che mi fa pensare a quante cose carine ci sono sulle varie piattaforme che scopriamo un po’ per caso (io l’ho scoperta grazie al post di un amico su Facebook), magari mal comunicate, magari non valorizzate, magari nascoste dal maledetto/benedetto algoritmo, ecco insomma, bisogna cercare, ravanare (che bel verbo!), curiosare, stanare le mille serie che ci sono in giro.
D’altro canto un po’ di tutta ‘sta peak tv è disponibile anche in Italia. Agevolo link per chi non capsce di cosa sto parlando: Wikipedia Peak TV
COSA HO LETTO
Ho ricominciato a leggere, cosa che nella mia precedente vita era diventata un’attività sostanzialmente relegata alle vacanze. Leggo più che altro ebook. Sì lo so, l’odore della carta, le piccole librerie e tutto il resto, ma non ho più pareti disponibili in casa e vuoi mettere la comodità di comprare un libro dal divano a mezzanotte? E a mezzanotte di qualche giorno fa ho comprato Tre madri di Francesca Serafini (La nave di Teseo).
Un giallo densissimo, pieno di cose che leggerlo una volta sola mi sa che non basta per scovarle tutte. Una storia già perfettamente sceneggiata, una commissaria scontrosa e tormentata pronta per una serie tv. Un mondo descritto nei minimi dettagli e con la sua lingua. Bello, bello, non dico più niente perché è un giallo e non spoilerare è equilibrismo.
Ho anche scoperto gli audiolibri, fedeli compagni di camminate in solitaria o di mezz’orette sull’ellittica quando fa freddo o piove. E gli audiolibri mi hanno dato la forza di affrontare Philip Roth. Pastorale americana letto da Massimo Popolizio innanzitutto da cui sono uscita devastata e desiderosa di rescindere ogni legame familiare (ciao mamma, si scherza!) ma soprattutto Il lamento di Portnoy letto da un Luca Marinelli in stato di grazia e con un’impeccabile pronuncia tedesca delle parole yiddish di cui il testo pullula (pullulare, altro verbo magnifico!). Entrambi gli audiolibri sono su Storytel
COSA HO MANGIATO
“Pianifica il tuo menù settimanale: risparmi e mangi meglio!”
È tutto vero. Certo avere tempo libero e stare a casa aiuta, per esempio in questo momento sto lessando dei fagiolini.
Ma di questo e della ritrovata passione per la genealogia magari vi parlo la prossima volta.
io volto per marta lamarta autrice..di serie, libri o qualunque cosa tu voglia, bella la penna, irresistibile l'ironia, fantastici i protagonisti!!
Grazie Marta, in mezzo a tutto questo urlìo mi ha fatto un sacco piacere questa delicata e misurata finestra su quello che ti succede. E mi piace parecchio perché lo scrivi a colori.
La prossima che passo di lì devo assolutamente vedere la banda 24/7