DI ARDITI PARAGONI TRA SERIE TV
Akiva Shtisel come Filippo Sartori e Mary che diventa Georgia ma avrebbe potuto diventare Wendy.
La “colonia felina di casa mia” (come dice un’amica mia la cui casa è abitata dalla stessa proporzione gatti/umani della mia però i gatti sono tutti maschi) prospera e vive serena.
La novità della settimana è che abbiamo beccato Carriefisher che leccava amorevolmente Aryastark. Forse la smetteranno di fare a botte, chissà.
In compenso Aryastark sta sperimentando inedite vie di fughe dalla terrazza. Forse farà la fine di Grisù.
Intanto le vibrisse infantili della Trupy hanno finito di cadere e ormai sono tutte bianche. Peccato perché da piccola le aveva a righe.
COSA HO VISTO E STO VEDENDO
Ho finito di vedere Sky Rojo e sto vedendo Ginny &Georgia. Entrambe su Netflix.
Sono serie divertenti che però trattano di temi durissimi. Storie di vite complicate e sfigate, di donne e bambine abusate e abbandonate, tra prostituzione, droga, tradimenti e solitudini.
Ginny e Georgia a tutto questo aggiunge il teen drama mentre Sky Rojo vira su toni tarantineschi e latin pulp.
Anche se pare assurdo ci ho trovato delle affinità.
Se ci pensate, la cucciola di white trash Mary, invece che Georgia avrebbe potuto diventare Wendy e invece che cercare di rifarsi una vita a Wisteria Lane sarebbe potuta finire a thelmaelouiseggiare in giro per Tenerife. E viceversa.
Io a Tenerife ci sono stata anni fa, d’inverno. All’epoca andavo a correre la mattina presto e nel mio percorso incontravo esattamente l’umanità devastata di Sky Rojo che andava finalmente a casa dopo una notte di baldoria o di lavoro. Ecco, Tenerife è un posto alla Una cosa divertente che non farò mai più almeno per me.
Tra i vari motivi per vedere Sky Rojo, sicuramente il bonissimo Miguel Angel Silvestre. Se lo volete vedere in versione più intellettuale è anche (sempre bonissimo) Lito in Sense8.
Altro esponente interessante del cast di Sky Rojo, anche se con una parte piccina, è Luis Zahera che sembra un personaggio di Asterix e ho già visto interpretare Ferro, un magnifico guardaspalle senza cuore in una fantastica narcosoap ambientata in Galizia che si chiama Vivir sin permiso , se amate il genere ve la consiglio.
Ho visto anche un episodio di Rocco Schiavone (Rai2 e RaiPlay), che per me è tra le migliori serie italiane. Tuto molto bello, però un po’ troppi cappottini leggeri e giacchette di pelle per essere a fine dicembre ad Aosta. Ovvio che hanno girato d’estate ma potevano starci un po’ più attenti.
È finalmente arrivata la nuova stagione di Shtisel su Netflix e se non lo avete ancora visto peggio per voi.
Cerco di non spoilerare, ma devo dire che quando, nel primo episodio arriva la rivelazione sulla situazione di Akiva mi è preso un mezzo colpo. Era prevedibile, anche lui come Filippo sartori di UPAS è campione mondiale di #maiunagioia.
FANTAUPAS (Tipo Fantacalcio però su Un posto al sole).
Che vi avevo detto? Filippo sta male e, come dicevo sopra parlando di Akiva Shtisel, si riapre alla grandissima il campionato di #maiunagioia che lo vede protagonista indiscusso da anni. Speriamo che il padre non lo convinca ad andare a Milano a farsi operare per avere modo di goderci una Rossella appena laureata che affronta il suo primo intervento da specializzanda assistendo il temibile Volpicelli.
Nel frattempo, come previsto da questa previdente rubrica, la perfida Lara ha cominciato a circuire Franco Boschi.
Per chi riponeva speranze in una riconciliazione tra Silvia e Michele grazie al salvataggio della tesi di Rossella direi che è andato tutto a farsi benedire. Da capire adesso che succederà. Che sparisca Silvia lo vedo improbabile, sono già sparite due donne (Marina e Angela) e poi, se sparisce lei, il Caffè Vulcano lo chiudiamo proprio visto che Arianna è missing nel gorgo delle adozioni internazionali, Alex è a Barcellona a fare i disegnetti (cit.), Cristina se n’è andata a Milano con Ugo e il buon Diego è indaffarato con i presepi 2.0 a San Gregorio Armeno. E poi il product placement del caffè Borbone dove lo facciamo?
LIBRI DA LEGGERE PER FARE BELLA FIGURA
Prima o poi torneremo a frequentare persone che non siano nostri consanguinei, parenti o colleghi tamponati e sarà bellissimo.
A quel punto il nostro successo sociale dipenderà dalla capacità di non parlare solo di Covid perché non se ne potrà davvero più.
Un libro che vi consiglio per fare scorta di informazioni e aneddoti e passare per coltissimi appassionati d’arte facendo bella figura nella sfrenata e agognatissima vita sociale che ci attende è Un minuto d’arte di Daniela Collu.
A pagina 106/107 parla anche di mio nonno.
E FATTELA UNA RISATA!
Vi capita che ve lo dicano spesso? La gente pensa che siate incazzati mentre invece siete solo concentrati o state pensando ai fatti vostri?
A me succede molto spesso.
A quanto pare ho quella che viene definita una resting bitch face, non ci posso fare nulla e non saranno le vostre sollecitazioni a farmi ridere (ma poi di cosa?) a farmela cambiare.
C’è da dire che, quanto sostiene Mercoledì Addams deve essere vero perché in effetti ho molte poche rughe considerata la mia età.
CUCINARE, A VOLTE MALE
Ho provato a fare delle zucchine ripiene, non le avevo mai fatte.
Sono venute brutte. Ho pensato che almeno sarebbero state buone. E invece no, erano brutte e cattive.
Una roba alla Cucinaremale .
Capita. A me di rado, ma capita.
Per compensare preparerò una cosa che mi viene sempre bene, un’insalata di rape rosse. La ricetta è su Jerusalem di Yotam Ottolenghi e Sami Tamini, un librone bellissimo dentro e fuori, foderato di stoffa e con foto magnifiche, la mia personale bibbia di cucina mediorientale e kosher.
Se vi garbano questi sapori, trovate diverse ricette interessanti anche sul sito di Mosaico.
E mi raccomando, quanto tagliate le rape rosse mettete i guanti o lavate immediatamente le mani!