COMARI FELINE
Di torte con nomi ambigui, viaggi nel deserto, cene con gente famosa, delusioni e sorprese.
Sulla terrazza di Casa Lamarta ci sono tre sedie a sdraio.
Da quando fa un po’ caldo, o forse un po’ meno freddo visto il clima autunnale che continua a perdurare, ogni tanto le ragatte si siedono sulle tre sdraio e stanno lì a chiacchierare come tre comari.
Probabilmente pensano che, dato che le sdraio sono tre, siano lì per loro.
Nella foto ci sono solo Carriefisher e Aryastark perché in quel momento La Trupy era sotto il letto che rilasciava dichiarazioni sulla prossima riapertura degli stadi.
In questi giorni stiamo molto spazzolando Carriefisher che, ricordiamolo, non è una certosina ma una British Shortair.
Sta perdendo il manto invernale e se non la spazzoliamo la casa si riempie dei suoi sottilissimi e volatilissimi peli, se provassimo a raccoglierli a filarli forse potremmo farne dei golfetti d’angora.
CARTOLINE
Non so perché ma mi è venuta in mente una cosa successa anni fa durante un viaggio che io e Marito abbiamo fatto in USA.
In una tappa di spostamento tra California e Nevada decidiamo di fermarci a dormire a Needles.
E voi direte e perché mai?
Perché a Needles ha vissuto per qualche tempo Charles M. Schulz, autore dei Peanuts e nei dintorni di Needles ha stabilito la residenza di Spike, il magrissimo e un po’ sfigato fratello maggiore di Snoopy (”Santo cielo Spike...sei esile come una promessa!” cit. Lucy Van Pelt).
Ebbene, l’idea di fermarsi a pernottare a Needles nasceva dalla mia convinzione che, come minimo, nella piazza principale di Needles ci doveva essere un monumento a Schulz, dei murales dei Peanuts, uno Snoopy diner.
E invece niente, non c’era assolutamente niente, un paesino minuscolo e desolato (5mila abitanti al censimento del 2010) un caldo da piangere e un motel fetentissimo attaccato a un trailer park.
A Needles, nel 1943, è peraltro deceduta Bess Houdini, moglie e assistente di Harry Houdini ma non c’è traccia neanche di lei.
COSE CHE VEDO
Goia e tripudio, nella nuova stagione della meravigliosa Succession ci sarà Alex Skaasgard.
L’ho amato vampiro in TrueBlood, ho tirato un sospiro di sollievo quando è morto ammazzato in Big Little Lies, e – udite, udite –nella mia vita precedente ci sono addirittura andata a cena.
Momento altissimo, quando al sommelier che gli snocciolava la lista dei vini che meglio si sarebbero accompagnati a ciò che avevamo ordinato ha risposto “Scusi sa, ma io vorrei una birra”.
Ho visto il primo episodio di Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, tutto quello che ho da dire è che non ne vedrò un secondo.
Non farò fashion police per i David di Donatello.
Dirò solo che ho visto scollature sbagliate e vallette anacronistiche, aggiungerò che certe esuberanze stilistiche maschili hanno anche rotto.
Per il resto sono molto felice del premio a Pietro Castellitto per I predatori, film che mi è molto piaciuto e che, secondo Marito, è un po’ Favolacce però fatto bene e senza drammi e anche un po’ A piedi scarZi.
Il 14 maggio su Amazon Prime Video è cominciata The Underground Railroad, serie tratta dal libro omonimo di Colson Withehead che mi è piaciuto assai e che ha anche vinto il premio Pulitzer, ancora non ho visto niente ma lo farò.
Sto vedendo Domina (Sky) che è molto meno peggio di quello che temevo.
Sarà perché a me della somiglianza antropometrica degli attori con i personaggi storici frega poco? Sarà perché non trovo scandaloso che sia un’attrice polacca a interpretare in inglese la più romana de tutte le romane de Roma? Sarà perché non ci trovo niente di male che siano i discendenti dei britanni a raccontare gli antichi romani?
TORTE CON NOMI STRANI
Non ho fatto torte ma ne ho mangiata una fatta da mio padre, ottimo cuoco nonché mastro casaro di un certo livello.
Era una torta Putana, fatta col pane e adattissima a merende e colazioni tranquille del fine settimana.
Per le teorie sull’origine del suo ambiguo nome nonché per la ricetta potete vedere qui.
Altra attività agroalimentare della settimana è stato comprare un bel po’ di piselli freschi, sgranarli e poi congelarli suddivisi in appositi pratici sacchetti trasparenti.
Sgranare i piselli, o anche i fagioli, è un’attività che ha suo perché spiritual-meditativo e il sapore e tutta un’altra cosa rispetto a quelli surgelati.
AUDIOLETTURE
Nelle mie camminate per il quartiere ho audioletto Un minuto d’arte di Daniela Collu, ve ne avevo già parlato nella sua forma cartacea. E’ su Storytell a cui io sono felicemente abbonata.
In 2 ore e 47 minuti ci si fa una cultura artistica utilissima per cercare di fare bella figura alle cene che faremo quando saremo tutti vaccinati.
Marito mi ha regalato I love mudra della Pina. Praticamenye lo yoga con le mani, da domani leggo e provo a praticare, poi vi dico.
FANTAUPAS
No, non credo che i cantieri verranno delocalizzati in Albania.
Meno tredici giorni alla prima dose di vaccino, yuppi wow!